Era il 25 Luglio 2023 quando il proprietario di Twitter, Elon Musk, ha spiegato in un post sulla piattaforma il motivo per cui ha deciso di rinominare Twitter in “X”. Secondo Musk, l’acquisizione da parte di X Corp è finalizzata a garantire la libertà di espressione e a utilizzare Twitter come acceleratore per la sua app “X, la app per tutto”. Musk ha sottolineato che questo cambiamento va oltre un semplice rebranding, poiché la nuova direzione di Twitter è allineata con il progetto di “X”. Il nome “Twitter” aveva senso quando la piattaforma era dedicata a brevi messaggi di 140 caratteri, ma ora che è possibile condividere contenuti più vari, compresi video di diverse ore, il nome non riflette più appieno la natura della piattaforma. Musk ha concluso affermando che nei prossimi mesi verranno introdotte comunicazioni complete e la capacità di gestire il mondo finanziario degli utenti, e che il nome “Twitter” non ha più senso in questo contesto, quindi è giunto il momento di cambiare.
Ci sono varie ragioni per le quali questa trasformazione aziendale travestita da “rebranding” non funzionerà mai:
Elon Musk è un uomo molto ricco, e come tale si è potuto “comprare” gli utenti di Twitter. La sua piattaforma “X” non avrebbe mai raggiunto un livello di iscrizioni pari a quelle di Twitter, non in un tempo ragionevole. Quindi ha fatto prima ad acquistarle. Peccato che 32 milioni di utenti non l’abbiano presa proprio benissimo ( https://www.theguardian.com/technology/2022/dec/13/twitter-lose-users-elon-musk-takeover-hate-speech ). Altri se ne aggiungeranno.
Elon Musk ha ampiamente dimostrato che non ambisce alla libertà di parola, visto che per ottenere visibilità (a livello di singolo account) è necessario “abbonarsi”. In pratica senza pagare la tua visibilità (leggi: le tua opinione) è praticamente azzerata. Favolosa libertà di espressione!
Il nome “Twitter” è ampiamente riconosciuto e associato alla piattaforma di microblogging. Cambiare il nome potrebbe confondere gli utenti e portare alla perdita di riconoscimento del marchio accumulato nel corso degli anni. Comunicare in modo efficace il “rebranding” a milioni di utenti può essere complicato. Potrebbero esserci fraintendimenti o confusione su cosa significhi il nuovo nome e come questo influenzi la piattaforma.
Cambiare il nome di una piattaforma ampiamente utilizzata richiede la modifica di elementi come siti web, applicazioni, materiali di marketing e molto altro. Questo può comportare costi significativi. Il rebranding potrebbe richiedere modifiche tecniche e infrastrutturali per adattarsi al nuovo nome. Questo potrebbe comportare interruzioni del servizio o problemi tecnici.
Il cambiamento del nome di un’azienda di grande portata come Twitter attirerebbe molta attenzione da parte dei media e del pubblico. Ciò potrebbe portare a critiche, dibattiti e speculazioni sull’efficacia della mossa.Inoltre cambiare il nome potrebbe sollevare problemi legati alla proprietà intellettuale, come il possesso del nuovo nome e il rischio di violazione di marchi registrati esistenti.
Il nuovo nome “X” potrebbe essere ambiguo o difficile da associare alla piattaforma, il che potrebbe rendere difficile trasmettere la natura e lo scopo della piattaforma stessa. Dire che un APP può “fare tutto” è una spacconata adolescenziale farcita di ormoni all’ennesima potenza.
L’intera operazione viola la legge più classica del “why” aziendale, facente parte del concetto di “Golden Circle” formulato da Simon Sinek. L’idea di base è che le persone sono più inclini a connettersi e sostenere un’azienda o un’organizzazione quando comprendono il motivo profondo (il “perché”) che sta alla base delle sue azioni, piuttosto che concentrarsi solo su cosa fa o come lo fa. Questo approccio mira a creare un legame emotivo con il pubblico e a trasmettere un senso di scopo più ampio. La frase di Simon Sinek sottolinea l’importanza di comunicare il “perché” dietro ciò che fai per creare un’associazione emotiva con il pubblico. Se “X” non è stato presentato chiaramente rispetto al suo scopo e alla sua motivazione, potrebbe esserci una mancanza di connessione emotiva con il pubblico, il che potrebbe influire negativamente sul suo potenziale di successo.
Mentre Sinek enfatizza l’importanza di un motivo profondo e autentico come motore dell’azione e dell’ispirazione, le azioni di Musk potrebbero riflettere una varietà di motivazioni, incluse quelle finanziarie e strategiche. La discrepanza tra le dichiarazioni di Elon Musk sulla “libertà di espressione” in X e la realtà dell’implementazione potrebbe sicuramente sollevare delle critiche. Ad esempio: l’approccio di far pagare per avere un account più visibile sembra andare contro l’idea di garantire la libertà di espressione a tutti gli utenti.
In questo contesto, potrebbe essere utile analizzare la coerenza tra le azioni e le parole di Musk in X rispetto ai principi e agli obiettivi che ha espresso. Questo potrebbe influenzare la percezione del pubblico e potenzialmente avere un impatto estremamente negativo.
Previsione finale: fallimento su tutta la linea.