
Negli ultimi mesi molti clienti – e anche qualche collega – ci hanno chiesto: “Ma la SEO sta crollando dappertutto per colpa dell’AI?”
Siccome non ci piace ragionare per impressioni, abbiamo preso 10 clienti scelti a caso, piccoli e grandi, e abbiamo analizzato il periodo gennaio–ottobre 2025 vs lo stesso periodo del 2024.
Niente nomi (per ovvie ragioni), ma i dati sì, sotto trovate tutti gli screenshot: le tendenze sono chiare, e soprattutto molto diverse da quello che si sente in giro.
Cliente più grande: ~109.000 sessioni (in calo vs 2024, ma resta il volume più alto).
Cliente più piccolo: ~600 sessioni annue totali.
Il campione è volutamente eterogeneo: micro siti, brand medi, realtà strutturate.
La narrativa “la SEO sta crollando” semplicemente non regge davanti ai numeri.
Cliente 3: +34%
Cliente 4: +13%
Cliente 5: +394% (!!)
Cliente 9: +18%
Cliente 10: +16%
Cliente 1: –10%
Cliente 2: –23%
Cliente 6: –12%
Cliente 7: –19%
Cliente 8: –2/3%
👉 Conclusione: la SEO non è morta, ma è sempre più selettiva.
Chi lavora seriamente su contenuti, struttura, UX e link cresce;
chi si siede o viveva solo di organico tende a perdere terreno.
Qui il trend è molto più netto.
Con incrementi spesso clamorosi:
da +30% fino a +2.534% sugli Organic Social
Paid Social che in alcuni casi partono da zero e portano oltre 1.200 sessioni nuove
Di solito correlato a:
assenza totale di attività
mancanza di Paid Social
pubblicazioni sporadiche o nulle
👉 Conclusione: nel 2025 i social – soprattutto quelli a pagamento – sono un driver di traffico potentissimo.
Questa è la parte più interessante dell’intera analisi.
Sono quelli con i risultati migliori.
Esempi:
Cliente 3 → quasi tutti i canali in crescita: traffico totale su forte
Cliente 4 → boom Social + SEO in crescita: +50% totale
Cliente 5 → SEO che esplode + social/ referral in su: +84% totale
Cliente 9 → SEO + Paid Search + Referral: +18% totale
Cliente 10 → super multicanale, penalizzato solo da un anomalo crollo del Direct (probabile tema tecnico/tracciamento)
Qui i numeri scendono.
Dipendenza quasi totale dalla SEO
Nessun investimento social/ads
Pubblicazioni rare
Nessuna ottimizzazione recente
Risultato: cali tra il –1% e il –48% a seconda del caso.
👉 Conclusione: la multicanalità non è più una scelta:
è ciò che determina resilienza, stabilità e crescita.
La frase “l’AI ha ammazzato la SEO” viene smentita dallo stesso campione:
5 siti in crescita
5 siti in calo
Se fosse un fenomeno globale e inevitabile, vedremmo 10 su 10 in negativo.
Invece, ciò che emerge è molto più semplice (ma spesso ignorato):
Non servono teorie catastrofiste.
Servono strategia e lavoro costante.
50% in crescita, 50% in calo.
Chi investe seriamente va forte, chi non lo fa perde terreno.
7 clienti su 10 crescono, spesso in modo enorme.
I clienti con SEO + Social + Ads + Referral sono quelli che resistono meglio ai cambi algoritmici, alla concorrenza e all’AI.
Soprattutto se l’unico canale è la SEO e non si pubblica da mesi.
Questa fotografia di 10 progetti presi casualmente ci ha confermato quello che vediamo ogni giorno:
Non esistono strategie “magiche”, ma solo ecosistemi di canali che lavorano insieme.
Chi investe in modo bilanciato cresce.
Chi si ferma… resta fermo (o scende).
Se vuoi approfondire, confrontare il tuo progetto o capire come distribuire gli investimenti sui vari canali, siamo qui.
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